Quando parliamo di pakora come facciamo in questo articolo stiamo parlando di una delle prelibatezze della cucina indiana più conosciute e più famose e cioè delle frittelle indiane vegetariane che hanno varie spezie e sappiamo che i piatti indiani hanno questa particolarità in primis il curry di cui parleremo e un’altra cosa interessante di questa pietanza così costosa e che non è nemmeno difficile da preparare e quindi possiamo essere anche noi a farlo, magari se vogliamo invitare degli amici che amano come noi questa cucina ormai così famoso in tutta Italia e non solo.
Anche perché queste frittelle indiane vegetariane noi le possiamo preparare quando vogliamo perché sono adatte a qualsiasi stagione e non ci si impiega nemmeno tanto tempo e questo è un altro vantaggio da non trascurare se siamo persone sempre impegnati al lavoro e non possiamo stare tante ore in cucina. Come dicevamo non sono famose solo in Italia ma per esempio vengono prese in considerazione moltissimo in Scozia o in Sudafrica e sono solo degli esami per fermare in qualsiasi Paese europeo noi troviamo tanti ristoranti e tanta gastronomia indiane e di sicuro questo piatto non mancherà. Se parliamo della parte della ricetta dobbiamo considerare che ci sarà la farina di ceci, della cipolla e dei peperoni verdi, e anche varie spezie e come già accennavamo all’inizio il curry e sono molto importanti nella cucina indiana e praticamente ci sono sempre e parliamo di paprika, come di timo o curcuma o che arriva anche erba cipollina. Se chiedessimo alle persone che l’hanno assaggiato almeno una volta che caratteristiche diciamo sono rimaste impresse a loro di sicuro ci direbbero che sono molto croccanti fuori e morbidi dentro, ma soprattutto ci direbbero che dipende molto da chi cucina e questo è anche normale. Infatti, c’è bisogno per esempio di saper tagliare in maniera fine le verdure e in certi casi anche addirittura grattugiarle e molte persone che vanno poi nei vari ristoranti indiani si rendono conto che in alcuni posti sono molto più buone che in altre. Mentre un’altra cosa che bisogna tenere presente rispetto a queste pietanze che comunque non li possiamo mangiare calde e certamente sarebbe più buone, magari potremmo anche conservare in frigo per qualche giorno e poi riscaldarli. Ormai molte persone amano preparare dei piatti indiani anche a casa loro Come dicevamo dal titolo di questa seconda parte ormai molte persone decidono di preparare dei piatti indiani anche a casa loro, piatti che ormai fanno parte del menù settimanale e quindi non parliamo solo di pakora, ormai per esempio è molto famoso anche il pollo con le zucchine e con il curry. Ma soprattutto dobbiamo considerare che ogni piatto questo vale per qualsiasi cucina ha diverse variabili e ad esempio ci sono persone che magari aggiungono altre verdure e parliamo di spinaci o cavolfiore per fare qualche esempio. O anche ci sono persone che decidono di aggiungere la farina di riso perché vogliono una panatura più croccante e gli esempi non finirebbero mai.
Link Utili:
La cucina indiana (भारतीय खाना) è l’espressione dell’arte culinaria sviluppata in India. Questa è nota soprattutto per il grande uso che fa di spezie, latte e latticini. Si differenzia in numerose varietà regionali, comunque riferibili a due grandi gruppi: la cucina dell’India del nord, che fa uso di carni ed è meno speziata, e quella del sud, vegetariana e più speziata.
La cucina, soprattutto nei ristoranti, viene anche classificata in cucina non vegetariana (indicata da cartelli con la scritta “non veg”), latto-ovo-vegetariana (“veg”, senza carni), e latto-vegetariana, detta quasi vegana (“pure veg”, che non fa uso di uova). Praticamente inesistente la cucina vegana propriamente detta, cioè senza neanche latte e latticini. (Wikipedia)
Condimenti
I condimenti principali sono il raita e la chatni.
Il raita (hindi रायता, rṭytṭ) è un’insalata fatta con yogurt e verdure tritate che fa da contorno ai piatti piccanti. Alcuni esempi di raita sono:
- raita di ananas: cubetti di ananas ricoperti di yogurt sbattuto con l’aggiunta di sale, semi di cumino tostati, zenzero grattato e peperoncino.
- raita di ceci: ceci cotti in casseruola con ghee, garam masala e aglio schiacciato, e ricoperti di yogurt salato e pepato.
- raita di cetriolo: frullato di cetrioli a fette, cipolle tritate, salsa di menta, sale, yogurt e acqua.
- raita di melanzana: pezzetti di melanzana lessata e schiacciata ricoperti di yogurt sbattutto a cui sono stati aggiunti sale e un trito di cipolla e peperoncini verdi.
- raita di menta: yogurt sbattuto con salsa di menta, cipolla tritata
- raita di menta e cetriolo: dadini di cetriolo ricoperti di yogurt sbattuto al quale è stato aggiunto sale, pepe e un trito di foglie di menta, foglie di coriandolo, zenzero grattugiato e peperoncini verdi.
La chutney o chatni (hindi चटनी, caṭnī, sostantivo femminile affine al verbo चाटना, cāṭnā, “leccare) è una salsa vegetale piccante e abbastanza densa, a base di frutta, spezie e ortaggi. Le chutney servono come condimento per i piatti principali, che siano a base di carne o di riso, e per le verdure: in alcuni casi durante la preparazione si tostano per alcuni minuti le spezie in modo da far loro aromatizzare gli altri ingredienti; l’aggiunta di zucchero e aceto conferisce in genere alle chutney un sapore agrodolce, ma la prevalenza degli uni o degli altri elementi fa sì che esistano chutney salate e chutney dolci. (Wikipedia)